Informazioni personali
giovedì 25 giugno 2009
Allenamento, il progressivo
9icfena23s
martedì 23 giugno 2009
Potenziamento aerobico
Venerdì 9 km con l'inserimento di 4 allunghi di 200mt.e 2x800 veloci. Sabato un lento di 15 km Questo nelle immagini è il lavoro di domenica di Anita svolto in compagnia di Sabrina, ripetute in salita per un totale di km 9,250 molto tosti con punte di pendenza del 10%.La location come sempre incantevole dei colli euganei in località Valsanzibio. Dopo due giorni di riposo dalla corsa, ma non dalla palestra con lavori di tonificazione generale con pesi leggeri e naturalmente allungamenti muscolari, si ritorna mercoledì a correre saggiando le condizioni dopo il bel lavoro di potenziamento nel caso i muscoli rispondano in modo adeguato si replica sempre sul potenziamento aerobico per innalzare la soglia.
domenica 21 giugno 2009
mercoledì 17 giugno 2009
IL TRAINING MENTALE PER IL PODISTA
del settore corsa e non solo. Inoltre, la mente come elemento più potente del corpo non è
ancora preso in considerazione da tutti, o per lo meno non viene accettato nella sua interezza.
Ma noi podisti delle lunghe distanze sappiamo benissimo quanto sia importante avere una
mente forte, lucida, e piena di risorse per poter sopperire alle difficoltà che si possano
presentare durante la gara. In una Maratona o Ultra maratona quando i chilometri iniziano a
sommarsi e a diventare tanti diventa fondamentale la mente per andare avanti nella nostra
impresa sportiva. Non a caso mentre sul campo atletico metodologico si siano un po’ fermate
le ricerche e interesse degli addetti al lavoro, dal punto di vista mentale le ricerche e l’interesse
crescono giorno dopo giorno. Non a caso gli allenatori dei professionisti di ogni settore dello
sport associano all’allenamento atletiche delle sedute di Training Mentale in senso ampio.
Infatti, il Training Mentale è applicato nel settore calcio, triathlon, apnea, podismo, ecc. I campi
di applicazione sono infiniti, non solo in ambito sportivo, ma anche per affrontare situazioni
stressanti della vita quotidiana.
Il termine Training Mentale, si può definire come “una metodologia di allenamento che
prende in riferimento i processi della nostra mente e cerca mediante delle ripetizioni regolari di
modificare le nostre percezione degli eventi, e ci permette di affrontare al meglio ogni
situazione, ottimizzando la nostra performance sportiva attraverso una vera e propria
preparazione mentale”.
Nel libro di NPL ITALY “Allenamento mentale per gli sportivi” di TED GARRATT , c’è una frase
emblematica che la dice tutto sul potere delle nostra mente, secondo Mark Mc Guide, St, Luis
Cardinal, “posso fare tutto quello che voglio con il potere della mia mente”.
E’ ovvio che detto in questi termini potrebbe sembrare che non ci sono ostacoli nella nostra
vita, e nel nostro caso, nel mondo della corsa e dello sport in genere. Ma l’obiettivo di tutte le
metodologie e Training Mentali servono, non a eliminare i problemi o difficoltà, ma nel saperli
affrontare e fronteggiarli al meglio mediante delle tecniche mentali che si possono apprendere
mediante un vero e proprio allenamento.
La PNL (Programmazione Neuro Linguistica) creata da Richard Bandler (matematico e studente
di psicologia) e John Grinder (linguista) ci permette di entrare nelle nostre menti, analizzare i
processi di pensiero e modificarli come e quando vogliamo.
Per migliorare la propria performance è necessario essere consapevoli di alcuni punti
fondamentali:
· Impegnarsi a mettere in pratica gli esercizi e le tecniche per un periodo determinato;
· Esercitarsi regolarmente, se possibile giornalmente;
· Esercitarsi sia mentalmente, sia fisicamente;
· Esercitarsi su un aspetto specifico della Corsa;
· Scegliere un aspetto per volta su cui esercitarsi;
· Sospendete il giudizio, evitando di utilizzare il giudizio intellettuale, provate, misurate i
risultati, e continuate nelle esercitazioni;
· Evitate frasi come “Non sono abbastanza bravo”, “E’ troppo difficile per me”…
· Evitate di sottoporvi a pressioni eccessive, le tecniche ed esercizi devono essere un
divertimento, e un piacere;
· Esercitatevi con un compagno;
· Applicate tecniche che possono sembrarvi efficaci;
· Scegliete un’abilità, capacità su cui lavorare che considerate importante.
Secondo questa teoria è importante prima di affrontare un evento attuare delle strategie :
· Prepararsi mentalmente a un evento In uno sport individuale, com’è il podismo (la
corsa) è di vitale importanza essere concentrati, pronti a dare il meglio fin dall’inizio,
sapendo cosa si sta cercando di ottenere. Sally Gunnel definisce questo processo
“emettere vibrazioni positive e sopprimere quelle negative”. L’atleta nella fase del
riscaldamento mentale fa anche uso di affermazioni positive. E’ un processo molto
apprezzato, viene effettuato su una base regolare, schematica, per creare il giusto
atteggiamento mentale e concentrarsi su ciò che conta.
· Caricarsi psicologicamente Le attività di caricamento psicologico sono utilizzate per
incrementare il livello di attivazione e dinamismo in un momento specifico. Senza il
caricamento psicologico, potrebbe verificarsi uno “scaricamento”, per effetto del quale
la concentrazione, il livello di attivazione, adrenalina calano. Se utilizziamo in maniera
appropriata, il caricamento psicologico assume un’importanza vitale nell’approccio
mentale dello sportivo. Occorre prestare attenzione e prudenza.
· Sviluppare obiettivi positivi Porsi degli obiettivi e mirare ad essi è ormai necessario
considerarli come aspetti cruciali nel miglioramento della performance sportiva.
Dichiarate il vostro obiettivo in termini positivi. Il risultato deve essere sotto il vostro
controllo. Il risultato deve essere specifico . Siate molto specifici Il risultato deve essere
ecologico. Ciò significa che deve trattarsi di un risultato onorevole ed onesto.
· Creare strategie di preparazione efficaci Al giorno d’oggi sembra quasi superfluo
sottolineare il fatto che gli sportivi dovrebbero impiegare le stesse energie, fisiche e
mentali, sia nella preparazione che nell’evento agonistico vero e proprio. Terry Orlick
mostra l’equilibrio dei fattori chiave in un modo interessante:
performance = preparazione fisica + abilità tecnica + preparazione psicologica
· Pre- eseguire mentalmente Sally Gunnel afferma di eseguire mentalmente la corsa,
prestando particolare attenzione a trovarsi nella giusta posizione, il capo il linea con le
spalle, le spalle , il volto, le braccia rilassate, i piedi che poggiano piacevolmente sul
terreno. Ciò che affascina è il fatto di poter affrontare sia i pensieri esistenti, sia il fatto
di vedere mentalmente come possa concludersi la corsa , la gara. Se non abbiamo
un’immagine vincente della nostra corsa, dovremmo tornare indietro con la
mente/pensieri e rivivere il tutto.
· Sviluppare la sicurezza in se stessi La sicurezza in se stessi è una questione importante
sia per i dilettanti, sia per i professionisti. I professionisti sono più propensi ad avere e
dimostrare una maggiore sicurezza riguardo alle loro capacità e abilità.
· Costruire e migliorare si può costruire un comportamento e si possono migliorare le
nostre performance, ma è importante mettere in atto e sviluppare alcuni fattori:
Creare un approccio di successo, Sviluppare strategie di successo;Riconoscere i
segnali di successo;Sfruttare una maggiore auto-consapevolezza;Elaborare informazioni
rilevanti;Prestare attenzione a ciò che funziona;Usare la visualizzazione e
immaginazione;Sviluppare un chiaro FOCUS;Usare l’intero cervello;Usare rituali e
abitudini;Creare e utilizzare la consapevolezza corporea;Sfruttare
l’aggressività;Utilizzare la folla (pubblico);Conseguire livelli di motivazione
costanti;Gestire lo stress e l’esaurimento psicofisico;Usare tecniche di rilassamento
Tutte queste strategie evidenziate poc'anzi per avere una loro efficacia è importante che
vengano utilizzate e sviluppate in allenamento, eventualmente prima di allenamenti intensi,
come può essere una CORSA LUNGA SPECIFICA per la Maratona, e possono essere rinforzare
nelle situazioni di gare preparatorie all’evento principale.
Scritto da:
Prof. Antonacci Ignazio
Ho sempre ritenuto opportuno tenere in seria considerazione questo aspetto fondamentale legato al cervello che influenza il corpo, ecco il perché di questo per me interessante sunto.
Simone
sabato 13 giugno 2009
Allenarsi con le marce podistiche (aiuta ?)
I Sarmati come gli Sciti facevano parte della famiglia etnica iranofona (di lingua indoeuropea e quindi aperta alla cultura e alla religione persiana). Si dividevano probabilmente in 4 tribù: Roxolani (o Rossolani), Iazigi, Aorsi e Alani. Essi in origine abitavano le steppe lungo il Volga, le regioni pedemontane degli Urali meridionali e la steppa del Kazakistan occidentale. Nei loro territori d'origine essi si scontrarono con i Battriani, i Parti e i Sogdiani. In diversi periodi e a diverse ondate essi si spinsero verso occidente.
- I Roxolani si insediarono nei territori occupati dagli Sciti a nord e a nord ovest del Mar Nero (tra il III secolo a.C. e il II d.C.) e con essi, in un primo momento, stabilirono un rapporto di alleanza. Quando questo rapporto venne meno i Sarmati conquistarono i territori degli Sciti assoggettando la popolazione al loro potere.
- Gli Iazigi si insediarono nei territori a ovest dei Daci, a sud dei Germani e sia a est sia a nord del Danubio tra il III secolo a.C. e il II d.C.
- Sugli Aorsi si sa poco: è probabile che si fossero stanziati nei pressi del regno del Bosforo a sud-est degli Alani.
- Gli Alani si insediarono ad est del Mar Nero a nord del Caucaso e degli Aorsi e qui ci vengono descritti dai Romani come allevatori di cavalli.
I Sarmati erano infatti abili cavalieri e in battaglia si dividevano in cavalieri pesanti (catafratti) e leggeri (arcieri a cavallo). Con i Romani non ebbero sempre rapporti pacifici e anzi spesso si fronteggiarono in lunghe guerre. Nel II secolo d.C. Roxolani e Iazigi (alleati per tutto il I secolo d.C. di Roma) si schierarono contro i Romani con i Daci per difendere questi ultimi da Traiano che intendeva conquistarne i territori, e fu proprio Traiano a sconfiggerli durante la campagna. Nel corso del III secolo d.C. i Sarmati per via della conquista dei Goti dei territori a nord del Mar Nero si divisero in 2 gruppi: uno occidentale e uno orientale. Nel 375, dall'Oriente giunsero gli Unni, che dopo aver fatto strage degli Alani accolsero i resti delle loro tribù nel loro esercito diretto verso Occidente. I vari gruppi di Sarmati furono a volte alleati dei Romani contro gli altri barbari ma altrettante volte furono nemici di Roma saccheggiandone i territori periferici e non solo: gli Alani infatti si unirono ai Vandali nella conquista dell'Africa al punto che il sovrano vandalo poté assumere il titolo di "re dei Vandali e degli Alani".
lunedì 1 giugno 2009
Marce podistiche
Marcia dei storti Dolo(ve)